Nobiltà e miseria – Presente e futuro delle residenze creative è un progetto biennale di studio e di analisi degli atti di pensiero e delle pratiche di lavoro delle residenze in Italia, ideato da Fabio Biondi/L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e Edoardo Donatini/Contemporanea Festival – Teatro Metastasio Stabile della Toscana, con il contributo di Gerardo Guccini e la collaborazione di Il tamburo di Kattrin.
Il primo movimento di Nobiltà e miseria 2013 (Prologo, Seminario, Incontro pubblico) è stato realizzato a Prato, 11 e 12 ottobre, all’interno della tredicesima edizione di Contemporanea Festival.
Il secondo movimento di Nobiltà e miseria 2014/2015 si è sviluppato in tre sedi e tempi: Torre Guaceto (giugno 2014), Prato (ottobre 2014), Mondaino (marzo 2015).
Anche in questo caso, come in quello del primo movimento, la presenza di organizzatori, intellettuali, artisti e istituzioni ha fatto del progetto un momento di incontro, confronto e riflessione condivisa che il libro registra con cura.
L’insieme dei tre seminari di Nobiltà e miseria 2014/2015 si è proposto di comprendere e approfondire il valore delle differenze, dalle singole esperienze fuori formato delle province italiane – nei territori e nei paesaggi di confine che hanno ridisegnato una nuova geografia, delle eccellenze del teatro e della danza – alle realtà regionali che hanno costruito dei progetti organici: luoghi da abitare e mettere in vita per la creazione, la formazione, la produzione, il rapporto con il pubblico e le comunità di riferimento.
Dal passato al presente, verso il futuro, crediamo che la novità delle residenze, la via italiana alle residenze, sia in grado di interpretare le profonde trasformazioni culturali del tempo presente, e rappresentare una nuova risorsa per la rinascita della scena italiana ed europea. Se in questi ultimi anni le residenze sono cresciute e si sono affermate con la sensibilità e l’intelligenza dei ricercatori, dei pionieri, siamo convinti che l’esperienza e il patrimonio delle residenze, dovrebbero essere ulteriormente valorizzati dal sistema delle arti sceniche contemporanee, come parte fondante di una rigenerazione culturale, artistica e organizzativa.
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