Un testo e cinque liriche sul tempo_copertina

Un testo e cinque liriche sul tempo

on 23 Aprile | in collana il giardino salvatico | by | with No Comments

One text and five lyrics about time

autore Annette Peacock
foto Laura Arlotti
traduzione di Ofelia Bartolucci

L’arboreto Edizioni
Mondaino, dicembre 2007

One text and five lyrics about time

Direzione Fabio: Biondi
Coordinamento: Simonetta Piscaglia, Paolo Brancalion
Cura editoriale: Sabrina Raggini
Ideazione e realizzazione grafica: Lucrezia Gismondi

si ringrazia per la collaborazione Mauro Stocco

Pagine: 48 in quadricromia, 12 foto a colori
Testo: in italiano segue poi traduzione inglese
Rilegatura: in brossura
Dimensione: 16 x 16 x 0,7 cm
Prezzo di copertina: 7,00 €
ISBN: 978-88-902681-4-4

 

 

Un testo e cinque liriche sul tempo_illustrazione

Mi è stato chiesto di scrivere sul tempo.
È stato difficile per me ,
perché sono ignara
per natura dei suoi effetti dentro e fuori.
Preferisco crogiolarmi nel piacere
di un reale perfettamente presente,
dove il tempo non ha presenza
e io rifiuto di obbedire alle leggi
del suo inusso.
Preferirei essere sorpresa dal
tempo, che esserne schiava.

Annette Peacock

 

 

 

“Preferirei essere sorpresa dal tempo, che esserne schiava.”

Un’intima e poetica riflessione sul tempo vissuto, raccontato e cantato
da una delle più eclettiche artiste del nostro tempo.

Un testo e cinque liriche sul tempo è la prima opera editoriale che Annette Peacock pubblica in quarant’anni di straordinaria carriera. Sospinta dal vento “americano”, come una foglia esile e leggera, Annette Peacock è arrivata all’arboreto; da Woodstock a Mondaino, dalla sua dimora abituale immersa nel bosco al Teatro Dimora ritrovando le condizioni a lei care per realizzare una residenza musicale e letteraria: prove e registrazione del nuovo cd dal vivo e la stesura di questa poetica riflessione sul tempo. Un approccio del tutto personale, rifiutando dimensioni e schemi come nella sua musica. Nelle sue parole la ricerca di un’esperienza del tempo assolutamente libera scavando e dilatando questa dimensione, “il tempo – come scrive Neiwiller in Non ho tempo e serve tempo – che ti appartiene, il tempo in cui trovi il tuo tempo, il tempo che non ti appartiene, un tempo contrario che è anche il tuo tempo…”.

Non è facile scrivere di Annette Peacock. La sua arte sfugge ogni definizione e la sua biografia attraversa in modo discreto e assolutamente personale alcuni degli snodi fondamentali nella storia musicale e culturale della nostra epoca. La critica, salvo alcune lodevoli eccezioni, certamente non aiuta, divisa tra il consumismo usa e getta dei mestieranti e il rigore colmo di frustrato pedagogismo dei militanti. In verità, come sanno mol-to bene i sostenitori fedeli sparsi in ogni parte del mondo, la Peacock esige pazienza e attenzione, non può essere imprigionata in uno schema, la sua è un’arte in perenne movimento. Una discografia parca realizzata in più di trentacinque anni di registrazioni, lunghi periodi di silenzio, pochi e antispettacolari concerti, con un’abilità compositiva e soluzioni esecutive sempre capaci di cogliere il presente e di superarlo con piccoli sorprendenti spiazzamenti. A volte è la sua splendida voce a spostare il senso di una normale canzone, oppure l’inserimento di passaggi elettronici, quasi primordiali, lontani, comunque, da ogni perfezione tecnologica, o il pianismo fatto di note allungate o, ancora, un percussionismo gentile, mai ridondante. Oggi può sembrare per certi versi sorprendente ma la musica di Annette Peacock deve essere ascoltata ripetutamente e meditata per assaporare la sua deliziosa e mai banale semplicità, qualsiasi ascolto frettoloso, così usuale ai nostri giorni, toglie ogni possibilità di coglierne la squisita e inedita attualità. Ed è proprio questa caratteristica, sia pur con esiti musicali completamente diversi, a rendere la sua arte intimamente connessa alla lezione musicale di Albert Ayler, indiscusso maestro nel rendere il presente così intrecciato con il passato da essere un pezzo fondamen-tale del futuro. Il libro rappresenta la tappa conclusiva di un lavoro che l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna ha prodotto insieme a diversi soggetti culturali e che ha visto Annette Peacock risiedere ed esibirsi nella nostra regione. La residenza all’Arboreto di Mondaino, editore anche del volume, e i diversi concerti a Ferrara, Vignola, Parma e Lugo, realizzati grazie al prezioso lavoro di Jazz Network Ravenna, hanno permesso di approfondire la musica di una grande artista – coadiuvata nell’occasione da Roberto Dani alle percussioni e alla batteria e da Eric Morabito alla programmazione batteria elettronica –, e ha concretamente reso possibile un progetto di politica culturale costruito a rete sull’intero territorio regionale e incentrato sull’analisi e sull’approfondimento dell’espressione artistica contemporanea.

Alberto Ronchi

Annette Peacock , compositrice, cantante e pianista, è sperimentatrice e straordinaria poetessa, oltre che leg­gendaria figura della musica d’avanguardia. La sua radi­cale cifra espressiva e la concezione della free form song rappresentano la sintesi delle più svariate collaborazioni e frequentazioni fra cui Timothy Leary, Charlie Mingus, Allen Ginsberg, John Cage, Jean Tinguely, Albert Ayler, LeRoi Jones, Michael Snow, Robert Moog, Salvador Dalí, David Bowie, Brian Eno, Robert Wyatt. In più di trent’anni di monumentale carriera ha prodot­to, fra gli altri, Revenge, the bigger the love the greater the hate (1971, Polydor), I’m the one (1972, Rca), X-dreams (1978, Aura), The perfect release (1979, Aura), Sky-skating (1982, Ironicrecords), Been in the streets too long (1983, Ironicrecords), I have no feelings (1986, Ironicrecords), Abstract-contact (1988, Ironicrecords), An acrobat’s heart (2000, Ecm), 31:31 (2006, Ironicrecords US). Nel giugno 2007, in occasione della sua residenza creativa all’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, ha registrato 4 Emilia-Romagna w/lv (Musica Jazz), album riepilogativo del suo ultimo tour musicale.
Un testo e cinque liriche sul tempo è il primo libro che Annette Peacock firma in quarant’anni di carriera

 

 

 



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