My Body | Stefania Tansini

Data / Ora
09 Ottobre 2020 - 24 Ottobre 2020

Luogo
Teatro Errico Petrella

Longiano


residenza creativa per la ricerca e la produzione del nuovo spettacolo di Stefania Tansini

Progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna, Teatro Petrella di Longiano

Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi
progetto di accoglienza e residenza per creazioni coreografichequinta edizione
condiviso da
L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di residenza Emilia-Romagna, Teatro Petrella di Longiano

Un’affermazione di vita.
Un’accettazione disarmata del nostro essere fragili, vulnerabili, precari.
Tutto quello che siamo e che facciamo è sempre ad un passo dal limite.

 

My Body è un progetto modulare che si articola in un solo e in un trio.
Da una parte l’individualità e il mondo, dall’altra la comunità e il mondo.
Due prospettive di una medesima domanda. Due modalità di essere, di stare, di fare.
Non distanti, ma diverse. Non opposte, ma complementari e inclusive.

My Body si sofferma sulla questione esistenziale.
Che cosa facciamo? Come stiamo? Da soli, con gli altri, con le cose, con il mondo… che cosa ce ne facciamo di questa vita, in questo corpo, in questa situazione?
Si domanda quali strade può prendere e in quali forme si può incarnare il vitalismo umano che ci appartiene e nel quale siamo immersi.

Progetto modulare: solo e trio
Che si tratti di un’individualità solitaria o di un’individualità in un gruppo, non cambia la spinta vitale che ci spinge verso il mondo e verso gli altri.
Un corpo o tre corpi. Ognuno vicino a sé stesso, ognuno in una ricerca individuale, che si proietta verso il mondo o verso l’altro.
In che modo? Con quale limite? Come sta? Cosa fa? Come stanno? Cosa fanno?
Qui sta la ricerca formale. Nel trovare un linguaggio che trasli le regole del gioco della vita, in una composizione non tanto coreografica, quanto esistenziale.
Come un’esistenza può stare? Come tre esistenze possono stare?
Come dietro questa semplicità, questa accettazione delle cose e di sé stessi, dietro alla banalità dell’essere, dentro la relazione tra i corpi, si celi una complessità di possibilità che emergono grazie all’azione. Azione intesa come gesto, movimento, danza. È nell’azione, nella relazione tra l’individuo e la situazione che il corpo tenta di essere posseduto e di possedere, che rivela le possibilità celate che lo circondano e che attendono solo di essere manifestate.

L’individualità, il My Body, prende un senso in quanto inscritta in un disegno più grande, in una relazione che coinvolge gli elementi di cui è circondato e in cui è immerso (luce, oggetti, abiti, suoni, luogo, gli altri corpi, la situazione…). Ciò a cui tende è l’incontro con le cose e con il mondo. Una necessità, una spinta vitale non forzata, ma già presente nel momento in cui il corpo c’è e agisce, nel momento in cui tre corpi ‘ci sono’ e stanno, insieme.
Una solitudine e una comunità troveranno strade differenti nelle quali incanalare questo vitalismo, perché diversa è la situazione attorno al corpo, ma l’origine è la stessa, la domanda esistenziale rimane tale.

Da una parte una ricerca di appropriazione del nostro lato materiale, carnale, biologico, fisiologico, dall’altra un desiderio involontario, quasi una sensazione istintiva, di rendere il nostro corpo un canale dell’invisibile, un veicolo di tutto quello che non si vede ma si sente, dello spirito che anima ogni nostro ‘moto’, interiore o esteriore.
Un’idea di un percorso più legato alla composizione umana che coreografica. Una ricerca della verità intima di un essere umano o di tre esseri umani, di tre corpi: il primo gruppo possibile che spezza l’univocità della relazione per creare una rete più ampia.

Una ricerca di vita, nella sua essenza più vera, essenziale, scarna, libera da sovrastrutture ideologiche o intellettuali. Il tentativo di rivelare in modo puro quello che ci muove, verso gli altri e verso il mondo.

Stefania Tansini, nel 2014 si diploma come danzatrice presso la Paolo Grassi e inizia a lavorare in tutte le produzioni di Simona Bertozzi, nel 2016 con Luca Veggetti e Ariella Vidach, nel 2017 con Romeo Castellucci per Democracy in America e nel Flauto Magico, opera lirica con coreografie di Cindy Van Acker. Collabora con Corona-Events come coreografa e assistente alla regia. Alcuni incontri fondamentali: R. Mosca, Y. Hugonnet, R. Giordano, M. Theophanous, C. Rizzo, J. Fabre. Da sempre è stata accompagnata dalla necessità e dal desiderio di un percorso autoriale di ricerca sul corpo e sul movimento che la accompagna nella creazione dei suoi progetti (Questione di vita o di morte 2018, Linea Umana 2017, La grazia del terribile 2019) e nella collaborazione con e per altri artisti (con il fotografo Luca del Pia per un progetto foto-video, con Secret Theatre Ensamble e Tempo Reale per Utera, uno spettacolo con sensori biodinamici, con il percussionista Davide Bussoleni, e con il compositore Paolo Aralla per Interno Notte, una performance per spazi casalinghi). Ad oggi sta debuttando con Punti di ristoro, progetto del 2020, e iniziando My Body, progetto 2021.

www.stefaniatansini.com


Prova aperta

24 Ottobre 2020
ore: 21:00

Teatro Errico Petrella
Longiano
My Body | Stefania Tansini

prova aperta al termine della residenza
ingresso prova aperta 3€
all’interno del programma di E’BAL – palcoscenici romagnoli per la danza contemporanea
a seguire incontro con la compagnia a cura di Francesca Giuliani e convivio con il pubblico

progetto e coreografia Stefania Tansini
danza solo Stefania Tansini
danza trio Luca Piomponi, Miriam Cinieri, Stefania Tansini (visibile nella prova aperta in forma video)


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Gli uomini sono strade...